Interdisciplinarietà: un approccio globale

I Disturbi del Comportamento Alimentare sono patologie complesse che coinvolgono il soggetto nella sfera psicologica, fisica e socio-familiare. Nella cura di questi disturbi non è proponibile una risposta univoca e generalizzata perché diverse sono le modalità con cui i soggetti esprimono l’alto grado di sofferenza.

INTERDISCIPLINARIETA’: UNA RISPOSTA ADEGUATA AI DISTURBI ALIMENTARI

La persona al centro della cura

Dal punto di vista terapeutico, il programma di presa in carico del paziente inizia con un’informazione scientifica inerente la domanda di cura.

Questo, che esternamente può apparire di scarsa rilevanza, consente alcuni passaggi fondamentali per la buona riuscita della terapia:

– acquisire informazioni corrette, aggiornate e specialistiche sul disturbo e riconoscersi in esso.

– dare un nome, medicalmente e socialmente riconosciuto, a un disagio e a tutto ciò che esso comporta.

– venire a conoscenza di dati che rendono la persona consapevole del fatto che molti altri soffrono di quella data patologia.

Tutto ciò consente al paziente di iniziare a vivere il suo problema non più come un inaffrontabile disturbo solo suo, isolato, sconosciuto o incurabile, bensì come un dato di realtà personale che può venire condiviso, preso in carica da addetti specificamente competenti e che può trovare soluzioni.

Per molti nasce da qui e dalla descrizione dei percorsi proposti, quel minimo di coraggio, speranza in un miglioramento, fiducia negli specialisti e in sé, presupposti necessari per intraprendere un percorso di cura.

Il passo successivo consiste nell’ascolto coinvolto del paziente, della sua storia e del disagio per cui si presenta.

Ogni persona che arriva per una consultazione racconta e porta dei sintomi o parte di essi ben codificati e conosciuti all’interno di una data patologia del comportamento alimentare. Quello che non si conosce è la sua storia, la sua vita quotidiana e sociale, il modo di vivere il proprio corpo e la propria immagine.

Il paziente è sempre portatore di una forte domanda bisognosa di risposte certe per un cambiamento possibile; è importante cercare di capire, valutare e dare forma concreta a questa domanda in modo attento e approfondito, ponendo particolare attenzione ai signifcati e alla reale richiesta. È necessario, per un ascolto attivo e coinvolto, un atteggiamento empatico in grado di valorizzare le parole del paziente e chiarire il significato che esse implicano,colmando la distanza tra quello che questo intende dire, pensa eprova e quello che il professionista comprende.

E’ fondamentale per una terapia davvero efficace, porre innanzitutto al centro la persona nella sua totalità, sia prima che durante il trattamento.

Dal punto di vista pratico ciò significa predisporre un tempo e uno spazio di ascolto adeguato in grado di accogliere il vissuto della persona, le sue aspettative, paure, difficoltà, ai fini di uno scambio aperto e rispettoso dei diversi punti di vista e di una comunicazione costruttiva su finalità e priorità tra professionista e paziente.

Il percorso successivo di terapia avviene sempre nell’ottica della centralità, non del dimagrimento o dell’aumento del peso, del farmaco o del raggiungimento del risultato, bensì dell’individuo in cui tutto ciò si inserisce. Già a partire dagli aspetti che riguardano il concordare il piano alimentare, le visite e gli esami di carattere medico e nutrizionale, si pone sempre attenzione al contesto mentalepersonale ed emozionale entro il quale il dato fisico si inserisce. Il dubbio sulla riuscita e sulle proprie capacità, la scarsa fiducia in sé, le aspettative di cambiamento e le motivazioni, le cause, le difficoltà e gli errori, tutto entra a far parte del trattamento. Al controllo e cura del dato corporeo viene costantemente accompagnato un monitoraggio, un ascolto e un sostegno professionale di tutto ciò che sta al di là e dentro i sintomi fisici, visibili e misurabili.


Prenota la prima visita o richiedi maggiori informazioni

    Consento il trattamento dei dati personali secondo gli art.7 e 13 del D.Lgs 196/03.


    Possiamo seguirti in presenza o online

    30 anni di esperienza nella cura di obesità, sovrappeso e disturbi alimentari

    Scopri i percorsi di cura

    oppure contattaci al 0415317638  Whatsapp 32787191 50

    Misura il metabolismo prima di metterti a dieta

    La calorimetria indiretta permette di conoscere il metabolismo del soggetto in esame e di poter prescrivere, quindi, una dieta ” su misura ” che garantisca una perdita di peso calibrata e costante e permetta di mantenere il risultato nel lungo periodo.

    Molto spesso i soggetti obesi hanno un metabolismo basale superiore rispetto ai soggetti normopeso e ancora maggiore rispetto a chi si trova in una condizione di sottopeso.

    Questo dato, apparentemente strano, rappresenta il tentativo dell’organismo di disperdere più calorie possibili per compensare l’eccessivo apporto alimentare. E’ il dato che permette di distinguere il soggetto, costituzionalmente magro, che ingrassa solo perché mangia in maniera eccessiva dall’obeso che non riesce a disperdere di più e quindi ad ingrassare più facilmente.

    In questa nuova ottica la dietologia moderna trae spunto e rivede l’impostazione delle diete ipocaloriche che diventano sempre più caloriche, perché rapportate al metabolismo del singolo soggetto: paradossalmente all’aumento delle calorie corrisponde una maggiore perdita di peso, una migliore e prolungata adesione al programma alimentare e una maggiore facilità nel mantenere i risultati raggiunti .

    La calorimetria diventa indispensabile al nutrizionista che vuole soddisfare le richieste energetiche sia nelle condizioni fisiologiche quali la crescita, la gravidanza, l’allattamento, l’invecchiamento, l’attività agonistica, sia nelle varie patologie che modificano le richieste energetiche: pazienti esposti a gravi traumi, ad esempio, in particolar modo gli ustionati, rispondono aumentando di molto la spesa energetica e se questa non viene adeguatamente soddisfatta la compromissione della massa magra che ne consegue può determinare un aumento di mortalità.

    Nel campo dietologico, inoltre, una prescrizione mirata evita l’adattamento metabolico che è la causa principale del recupero del peso che segue una dieta dimagrante sbagliata.

    Per dimagrire bisogna assumere la giusta quantità di cibo, educarsi alla propria normalità dietologica e muoversi il più possibile.

     

    Vuoi misurare il tuo metabolismo?

    Visita ora la pagina dedicata alla misurazione del metabolismo basale

    Scopri di più

    Contatta l’ambulatorio specialistico del dr. Oliva

    30 anni di esperienza nella cura di obesità, sovrappeso e disturbi alimentari

    Compila il modulo, oppure contattaci al 0415317638  Whatsapp 32787191 50

      Consento il trattamento dei dati personali secondo gli art.7 e 13 del D.Lgs 196/03.


      Misura il tuo grasso viscerale

      Il grasso viscerale è un fattore di rischio per la salute, aumenta infatti il rischio di mortalità per patologie cardiovascolari come ipertensione, cardiopatia ischemica e metaboliche come diabete mellito di tipo 2

      Il Grasso viscerale (anche grasso addominale) fa riferimento al tessuto adiposo in eccesso che si concentra a livello della cavità addominale , distribuito tra tronco e organi interni.

      Può interessare tutti, magri e obesi ed è tipico degli uomini ma si riscontra anche nelle donne dalla menopausa in poi , a causa dei cambiamenti ormonali. La distribuzione del grasso infatti è ormonodipendente , gli estrogeni (ormoni femminili) indirizzano il deposito di grasso nella sede sottocutanea mentre gli androgeni (ormoni maschili) , l’insulina ed il cortisolo permettono un accumulo viscerale.

      Il grasso viscerale è un fattore di rischio per la salute, aumenta infatti il rischio di mortalità per patologie cardiovascolari come ipertensione, cardiopatia ischemica e metaboliche come diabete mellito di tipo 2. Inoltre comprime il diaframma e limita l’escursione respiratoria contrastando l’attività dei polmoni incaricati di ossigenare il sangue con conseguenze di scarsa ossigenazione a livello cerebrale ed innalzamento dell’anidride carbonica. Le conseguenze dirette sono sonnolenza post-prandiale, addormentamento e colpi di sonno oltre a dispnea da sforzo e successivamente anche a riposo.

      Presso l’Ambulatorio Specialistico del Dottor Oliva è possibile analizzare il grasso intraddominale, la massa grassa totale a livello del tronco e la circonferenza ombelicale grazie allo strumento medicale Viscan.

      L’esame non è invasivo e viene effettuato in pochi minuti con il paziente in posizione supina: grazie alla tecnologia laser l’apparecchio misura la circonferenza ombelicale e utilizzando una fascia a 4 elettrodi posta direttamente  sull’addome effettua una bioimpedenziometria localizzata


      Prenota

        Consento il trattamento dei dati personali secondo gli art.7 e 13 del D.Lgs 196/03.


         

        Bioimpedenziometria: cos’è e a cosa serve?

        La BIA (Bioimpedenziometria) è un esame di tipo bioelettrico per l’analisi quantitativa e qualitativa della composizione corporea.

        La BIA (Bioimpedenziometria) è un esame di tipo bioelettrico per l’analisi quantitativa e qualitativa della composizione corporea.

        La misurazione della resistenza e della reattanza che incontra una debole corrente che attraversa il corpo umano ci consente di stabilire, grazie a delle opportune formule, la composizione corporea e valutare lo stato nutrizionale.

        È ormai accettato da tutti che non è più sufficiente definire il sovrappeso o l’obesità usando unicamente delle formule matematiche.

        È indispensabile conoscere la composizione corporea perché il peso esprime la massa corporea, l’insieme cioè della massa grassa, dei muscoli, delle ossa e dell’acqua.

        Pensare quindi che la variazione di peso riscontrato sulla bilancia corrisponda solo alla nostra massa adiposa è sicuramente sbagliato.

        Le variazioni del peso infatti possono verificarsi sia per il comparto idrico (l’acqua totale e la sua distribuzione dentro e fuori le cellule) e sia per il comparto solido (grasso o muscoli).

        Un organismo che funziona bene ha una buona idratazione, una massa muscolare ben rappresentata e un tessuto adiposo entro una percentuale compresa tra il 15 e il 25%.

        L’acqua extracellulare deve essere intorno al 45% e l’intracellulare al 55%.
Questi sono dei valori indicativi in quanto il sesso e l’età determinano delle variazioni significative.

        La massa cellulare, l’angolo di fase, il rapporto sodio potassio sono dei parametri che servono allo specialista in nutrizione per potere prescrivere un piano nutrizionale adeguato alle esigenze individuali.


        Prenota o richiedi informazioni

          Consento il trattamento dei dati personali secondo gli art.7 e 13 del D.Lgs 196/03.


          Obesità, Anoressia, una malattia, tante storie

          I chili di peso , in eccesso o in difetto, e i sintomi di questo disturbo sono il biglietto da visita, la forma, con cui il paziente giunge alla nostra attenzione.

          Si può dire che la massa corporea e i problemi medici ad essa correlati siano l’unico tratto davvero in comune che tutti i pazienti con disturbo del comportamento alimentare condividono

          Questa caratteristica, che rappresenta il fattore più evidente e imprescindibile, comporta che molto spesso soggetti simili nel fisico, per il disagio che portano e per sintomatologia, vengano classificati in categorie definite e stabili che pretendono di diagnosticare insieme al disturbo anche la persona. Quest’ultima viene inquadrata in una patologia che prevede terapie standard che partono da cause e giungono ad obiettivi uguali per tutti.

          L’approccio di cura utilizzato nella nostra struttura vuole invece partire da una considerazione fondamentale, vissuta di persona dagli specialisti anche nella lunga esperienza clinica a contatto con i pazienti: dietro e dentro corpi siffatti, modificati dall’eccesso o dal difetto di peso, si dipanano tante storie di vita, tipologie di relazioni, emozioni, pensieri, così diversi tra loro, unici e soprattutto incidenti sulla malattia, che sarebbe impossibile e riduttivo catalogarli all’interno di standard descrittivi o di cura né tantomeno farne conseguire terapie standardizzate.

          I chili di peso , in eccesso o in difetto, e i sintomi di questo disturbo sono il biglietto da visita, la forma, con cui il paziente giunge alla nostra attenzione.

          Considerare questi aspetti esterni, pur certamente imprescindibili come metodo per fare diagnosi e terapia alla persona, è necessario ma non sufficiente.

          Infatti, come molte volte riferiscono i pazienti stessi raccontando di loro esperienze precedenti fallite, spesso viene sì ottenuto un dimagrimento, che è il nucleo esplicito sia della domanda di cura sia della risposta del trattamento, ma tale stato si rivela a volte non duraturo, non apportatore di benefici stabili. Una conseguenza, non infrequente, è anche quella di attivazione addirittura di un circolo senza fine di tentativi di dimagrimento-fatica per raggiungere i risultati attesi-ricadute-perdita dei risultati-depressione, scoraggiamento, totale sfiducia-continuazione dei comportamenti alimentari errati-riacquisto di peso in quantità ancora maggiore rispetto al punto di partenza.


          Prenota la prima visita o richiedi maggiori informazioni

            Consento il trattamento dei dati personali secondo gli art.7 e 13 del D.Lgs 196/03.


            Possiamo seguirti in presenza o online

            30 anni di esperienza nella cura di obesità, sovrappeso e disturbi alimentari

            Scopri le terapie proposte

            oppure contattaci al 0415317638 o scrivi a info@obesita.org