24

Maggio

2020

Metabolismo Basale: cos’è e come si calcola?

Basal Energy Expenditure (BEE) o Basal Metabolic Rate (BMR) sono i termini con i quali viene definito il metabolismo basale, cioè la quantità di energia spesa da un individuo nelle seguenti condizioni: sveglio, in posizione supina, a distanza di 10 ore dal pasto, con temperatura corporea normale, temperatura ambientale tale da mantenere l’omeostasi termica ed in assenza di stress psicologici e fisici.

In queste condizioni definite basali il metabolismo rappresenta la quantità di calorie richieste dall’organismo per mantenere le funzioni fisiologiche vitali (circolazione sanguigna, respirazione, attività nervosa, attività metabolica, attività ghiandolare e mantenimento della temperatura corporea).

In un individuo adulto, con attività motoria media, il BEE rappresenta circa il 60-75% della spesa energetica giornaliera.
 La maggior parte del dispendio calorico dipende dagli organi che contribuiscono per circa il 60% alla spesa energetica, pur rappresentando solo il 6% del peso corporeo. Gli organi che consumano più energia sono il fegato, il cervello, il cuore e i reni. La muscolatura scheletrica, invece, che rappresenta più del 40% del peso corporeo, contribuisce solo al 16% della spesa energetica totale.

Tra i processi cellulari ad esempio, l’attività della pompa sodio-potassio e il turnover dei protidi determinano i due terzi del consumo energetico totale.

I fattori che influenzano il dispendio energetico nell’uomo e nella donna sono: età, sesso, razza, massa corporea, attività fisica, temperatura corporea, condizioni fisiologiche ed introduzione di cibo.

Più elevata è la massa magra, più calorie si consumano.

La spesa energetica basale è massima alla nascita (53 Kcal a 1 anno) e decresce fino a valori minimi dopo i 70 anni (31 Kcal a 75 anni). 
A parità di età, altezza e peso il BEE è minore nella donna rispetto agli uomini. Questa differenza inizia all’età di 3 anni e aumenta rapidamente alla pubertà, alla quale corrisponde l’aumento della muscolatura scheletrica nei maschi e di cellule adipose nelle femmine. Più è elevata la massa magra, rappresentata da ossa, muscoli, organi e acqua, più calorie si consumano a riposo e durante l’attività motoria. 

Anche le condizioni patologiche influenzano il metabolismo: un aumento della temperatura dovuta a febbre, provoca un incremento della richiesta di ossigeno e di BEE. Ad esempio un aumento di temperatura di 1°C provoca un aumento del BEE del 13%; al contrario, in caso di ipotermia, si riduce la richiesta di ossigeno e si ha la diminuizione del BEE.

Aumentano il fabbisogno energetico anche particolari condizioni fisiologiche come la gravidanza e l’allattamento.

 L’introduzione di cibo determina, a sua volta variazioni nella spesa energetica. Prove di laboratorio hanno dimostrato, infatti, che la spesa energetica aumenta dopo un pasto.

Questo incremento può essere considerato come il lavoro richiesto per la digestione dei nutrienti SDA (Specific Dinamic Action) o DIT (Diet-Inducet Thermogenesis), che rappresenta circa il 5-10% della spesa energetica totale giornaliera. 

Una quota variabile della spesa energetica è data dall’attività motoria AEE (Activity Energy Expenditure).

Più alta è l’attività motoria giornaliera, maggiore sarà il consumo di calorie.

Più è alta la percentuale di attività motoria giornaliera, tanto maggiore sarà il consumo calorico. 

La spesa energetica totale TDEE (Total Daily Energy Expenditure) è quindi data dalla spesa energetica basale BEE, dall’energia spesa con l’attività motoria AEE e dal lavoro richiesto per la digestione dei nutrienti SDA.

Un metodo ottimale per misurare il proprio metabolismo è la calorimetria indiretta, un esame clinico in grado di determinare il REE ovvero il dispendio energetico a riposo.

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