Semaglutide e tirzepatide sono due farmaci di grande interesse per la gestione del sovrappeso e dell'obesità.
TERAPIA FARMACOLOGICA PER L’OBESITÀ
Il significato della terapia farmacologica nella cura dell’obesità
Tirzepatide e Semaglutide non sono “farmaci dimagranti”, ma potenti regolatori del sistema fame-sazietà e del metabolismo glucidico.
Questi farmaci agiscono sul sistema di regolazione dell’appetito, aiutandoci a riscoprire la capacità naturale del nostro corpo di autoregolarsi. Quando questo sistema funziona correttamente, ci permette di orientare consapevolmente il nostro comportamento alimentare, ascoltando i segnali autentici che il corpo ci invia: fame e sazietà.
Tuttavia, l’abitudine a “fare diete”, le regole rigide e i luoghi comuni sull’alimentazione hanno spesso indebolito questa sensibilità, generando confusione e disconnessione. Si mangia per porzioni prestabilite, per restrizione o per abitudine, ignorando i segnali di sazietà. A lungo andare, si perde la capacità di ascolto e di autoregolazione.
La terapia farmacologica, in questo senso, non è la soluzione immedita, ma uno strumento di bonifica e riabilitazione del sistema fame-sazietà. Rafforzando i segnali regolatori, ci aiuta a rieducare il nostro rapporto con il cibo e con il corpo.
Questa è una riabilitazione psiconutrizionale:
- Nutrizionale, perché ci riporta a mangiare nella giusta quantità e qualità, in armonia con i bisogni reali.
- Psicologica, perché ci aiuta a superare il vissuto fallimentare legato alle diete (“la dieta funziona, sono io che non riesco”) e a ritrovare fiducia nella capacità di scegliere.
Il cuore del cambiamento è passare dalla dieta all’ascolto. Non si tratta di pensare di essere “a dieta” o di dover dimagrire a tutti i costi, ma di riappropriarsi della capacità di governare il comportamento alimentare grazie alla percezione dei segnali interni.
I tre pilastri del percorso: cibo, movimento, cura di sé
- Cibo: scegliere con consapevolezza
Due sono gli spartiacque fondamentali:
- Cibo naturale vs. cibo industriale processato: i prodotti industriali sono progettati per essere consumati in eccesso, senza controllo. I cibi naturali, invece, rispettano il nostro corpo e ci orientano verso una scelta alimentare salute. Tra i cibi naturali, dovremmo prediligere i prodotti della terra (cereali integrali, legumi, verdura, frutta fresca e secca, semi) e utilizzare con misura le proteine animali (pesce, carne, formaggi), solo se necessarie ai fabbisogni nutrizionali.
L’olio extravergine d’oliva è un vero e proprio nutraceutico: prezioso e benefico, può essere usato generosamente nella nostra alimentazione quotidiana.
- Movimento: attivare il corpo, generare abitudine
Un’ora di camminata al giorno, anche suddivisa in sessioni di almeno 10 minuti, a passo svelto e costante, è già un traguardo importante.
Se ti senti sedentario o “pigro”, sappi che non serve fare tanto: l’importante è iniziare a fare. Fare anche solo poco, ma con continuità, permette al cervello di creare nuove abitudini. La ripetitività dei gesti nel tempo crea nuove connessioni neuronali e genera una sana dipendenza dal benessere.
- Cura di sé: rimettersi al centro
Darsi tempo per ascoltarsi, per riflettere e per rimettere se stessi al primo posto è un atto di cura.
Significa volersi bene, accogliere il proprio corpo, rispettarlo, nutrirlo e coltivare il movimento come condizione essenziale per un buon funzionamento psico-fisico.
Alcune regole semplici per ritrovare equilibrio:
- Tre pasti al giorno, con due spuntini se sentiti necessari.
- Una finestra di digiuno di 12 ore (es. cena alle 20, colazione alle 8).
- Contrastare i pensieri “dietologici” e i propositi rigidi: quando ci rapportiamo al cibo con libertà e pulizia mentale, il corpo sa orientarsi naturalmente verso scelte corrette.
Questa è la vera forza della terapia farmacologica: ripulire e ristabilire il circuito fame-sazietà, permettendoci di tornare a una scelta alimentare intuitiva, libera e consapevole. È un’opportunità di riconnessione, non solo con il cibo, ma con noi stessi.




