UN ANNO DI ESPERIENZA CLINICA STRAORDINARIA
Semaglutide e tirzepatide sono due farmaci di grande interesse per la gestione del sovrappeso e dell’obesità.
16
Novembre
2025
UN ANNO DI ESPERIENZA CLINICA STRAORDINARIA
Semaglutide e tirzepatide sono due farmaci di grande interesse per la gestione del sovrappeso e dell’obesità.
UN ANNO DI ESPERIENZA CLINICA STRAORDINARIA
Dalla forza di volontà alla forza del farmaco: come è cambiata la cura dell’obesità
Quando, con qualche dubbio, ho iniziato a prescrivere l’innovativa terapia farmacologica per la cura dell’obesità, non immaginavo fino in fondo quanto queste terapie avrebbero cambiato il modo di affrontare la malattia.
Oggi, ottobre 2025, nel nostro Centro seguiamo oltre cento persone in trattamento. I risultati parlano da soli: la perdita di peso è solo una parte del percorso.
Ciò che sorprende di più è la libertà mentale ritrovata, la riduzione della fame incontrollata e la possibilità di tornare a un rapporto più naturale con il cibo e con se stessi.
La cura dell’obesità non è più una lotta di volontà, ma un percorso di riabilitazione metabolica e comportamentale, reso finalmente possibile da farmaci che agiscono in profondità, là dove nasce il discontrollo.
Cosa cambia con i nuovi farmaci
La terapia farmacologica ha rivoluzionato la gestione dell’obesità cronica.
Non si tratta di una “scorciatoia”, ma di una rivoluzione clinica e neurobiologica che consente di integrare – non sostituire – i percorsi di educazione alimentare e riabilitazione psiconutrizionale.
La vera novità è che ciò che prima era noto ma difficile da mettere in pratica, oggi diventa realizzabile.
Molte persone sanno cosa dovrebbero mangiare o come dovrebbero comportarsi, ma restano intrappolate in un meccanismo di restrizione e discontrollo, governato da circuiti cerebrali che superano la volontà.
I nuovi farmaci agiscono proprio su quei circuiti, modulando il sistema della fame, della sazietà e della ricompensa.
La libertà mentale come primo segno di guarigione
Chi inizia una terapia con questi farmaci riferisce un cambiamento profondo:
una libertà mentale mai sperimentata prima.
Il cibo smette di essere un pensiero fisso, una fonte di colpa o di consolazione. Torna ad essere ciò che dovrebbe: nutrimento e piacere consapevole.
È come se la persona potesse finalmente ascoltare i propri segnali interni, percepire la sazietà e decidere con lucidità.
Una rivoluzione che coinvolge tutti
Questa trasformazione non riguarda solo i pazienti, ma tutte le figure professionali coinvolte nella cura.
È una rivoluzione silenziosa ma profonda, che richiede competenze integrate e menti aperte. Solo un approccio medico, nutrizionale e psicologico sinergico può trasformare il farmaco in una vera opportunità di cura.
IL VERSO DELLA CORRENTE CAMBIA
Abbiamo fatto tanta strada: oggi si apre un futuro di cura più semplice, più umano e più efficace.
Mi occupo della gestione del peso da oltre quarant’anni: ho iniziato nel lontano 1984.
All’inizio il nostro lavoro si basava su diete computerizzate, strumenti innovativi per l’epoca ma limitati.
Con il tempo abbiamo compreso che non basta dire cosa fare o come farlo: il vero obiettivo è curare la persona, non solo la malattia.
L’obesità è l’espressione di alterazioni disfunzionali di più sistemi – neurotrasmettitoriale, metabolico e ormonale – ma la persona porta con sé una sofferenza profonda, che precede, alimenta e segue la malattia.
Per questo abbiamo sempre cercato di rendere il paziente protagonista, sostenendolo mentre rema controcorrente, nella gestione del comportamento alimentare e nella fatica di regolare le emozioni.
Oggi, nella cura dell’obesità e in particolare del BED (Disturbo da Alimentazione Incontrollata), qualcosa di straordinario è accaduto:
non è più il paziente a dover lottare disperatamente contro la corrente.
Il verso della corrente cambia.
Grazie ai nuovi farmaci possiamo finalmente educare e sostenere, aiutando la persona a muoversi nella direzione giusta, dove tutto diventa più semplice, naturale e liberatorio.
Si spezzano così le catene di colpa, fallimento e vergogna nate da anni di tentativi andati a vuoto.
Oggi ci si può curare davvero: l’impegno personale resta, ma diventa spontaneo, duraturo ed efficace.
VOCE DAI PAZIENTI
“Da quando uso Mounjaro, ho ritrovato una nuova normalità.
Non è solo una questione di fame ridotta o numeri sulla bilancia: è come se mi avesse liberata da un pensiero costante, ossessivo, che occupava gran parte della mia giornata.
Durante la giornata, semplicemente, non ci penso più.
Faccio le mie cose, vivo.
E solo poco prima dei pasti sento una fame fisiologica, che per me è un’assoluta novità.
Questo mi permette di respirare, di concentrarmi su altro, di sentirmi finalmente libera.”