20

Gennaio

2019

La dieta funzionale oltre le calorie e il peso

Il semplice e a volte efficace “mangia meno e muoviti di più” non può essere la risposta medica scientifica alla diffusione dell’obesita e alla richiesta sempre crescente del dimagrimento.

Il medico impegnato nella diagnosi e terapia dell’obesità oggi ha la possibilità strumentale per dare delle risposte sempre più mirate alle esigenze nutrizionali individuali.

La calorimetria indiretta studia il funzionamento metabolico e monitorizza gli effetti di una terapia funzionale dietetica e motoria.

L’armband  diagnostica la sedentarietà e ci orienta sulla riabilitazione motoria.

La bioimpedenza valuta lo stato nutrizionale, la composizione corporea e monitorizza il dimagrimento .

Nel linguaggio dietologico corrente la “dieta dimagrante” va sostituita con la “dieta funzionale” e la scelta dimagrante con la scelta di salute.

La salute deve coincidere con il buon funzionamento metabolico che è la condizione essenziale per perdere peso e potersi muovere di più.  Percepire il benessere psicofisico perché i nutrienti creano salute e l’attività motoria contrasta la sedentarietà che è uno dei fattori di rischio più sicuri per il diabete e le malattie cardiovascolari.

La dieta funzionale bilancia  i nutrienti positivi che ci proteggono e limita i nutrienti che in eccesso possono ostacolare la funzionalità.

Pensare sano aiuta a modificare i comportamenti anche quelli motori e questi a bilanciare gli introiti con le uscite. L’efficienza metabolica  adatta i consumi e regola i più fini meccanismi biologici per contrastare le malattie e le disfunzioni. Un corpo efficiente si sa difendere dagli insulti esterni compresi gli eccessi calorici.

Siamo stati creati per correre e non possiamo fermarci. La sedentarietà fisica diventa mentale e quindi metabolica. Un rallentamento metabolico porta alle disfunzioni che si traducono nelle malattie metaboliche e vascolari che viaggiano di pari passo all’obesità.

Nutrirsi bene e muoversi è il farmaco di prima scelta che va prescritto e dosato dal medico nutrizionista che deve occuparsi prima del malato e poi della malattia.


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