23

Maggio

2020

Diabete, prevenzione e cura

Uno studio"datato" ma sempre attuale, confermato anche dalla nostra esperienza clinica.

Quando un miglior stile di vita è più efficace dei farmaci

(Tratto dal “Bollettino di Informazione sui Farmaci”, Diabetes Prevention Program Research Group).

E’ ormai noto da tempo che il diabete mellito di tipo 2, oltre che da predisposizione genetica, dipende in larga misura da fattori ambientali e comportamentali quali l’obesità, la sedentarietà e un’alimentazione eccessiva e qualitativamente inappropriata.

Si calcola che da 124 milioni di soggetti diabetici presenti nel mondo nel 1997 si passerà, nel 2010, a più di 220 milioni e nel 2025 a circa 300 milioni.

Il maggior imputato di tale crescita viene individuato nelle rapide modificazioni delle abitudini di vita. Il diabete di tipo 2 deve pertanto essere considerato una malattia che, in buona parte, si può prevenire mediante la correzione dei principali fattori di rischio, in particolare con la riduzione dell’obesità, l’educazione alimentare e l’attività fisica.

Va sempre ricordato che modificare questi fattori significa ridurre l’incidenza o ritardare l’insorgenza di una patologia che ha riflessi negativi sulla morbilità e la mortalità, soprattutto cardiovascolare, delle persone colpite, e che ha conseguenze economiche rilevanti sia a livello individuale che sociale.

Alcune indagini hanno dimostrato in modo ineccepibile l’utilità e l’efficacia della prevenzione fondata su una dieta controllata e un’attività fisica regolare. In particolare, uno studio finlandese del 2001 (1) ha accertato che la riduzione del peso, il miglioramento dell’alimentazione e l’aumento dell’attività fisica riducono del 58%, in quattro anni, il rischio di progressione del diabete.

Infatti, a quattro anni dall’inizio dello studio, si è osservata un’insorgenza di diabete in circa il 10% dei soggetti del gruppo che ha modificato il proprio stile di vita contro oltre il 20% del gruppo di controllo.

Lo studio del Diabetes Prevention Program Research Group conferma che un programma intensivo di modificazione dello stile di vita e il trattamento con metformina hanno entrambi ridotto l’incidenza di diabete fra persone ad elevato rischio di insorgenza.

L’intervento intensivo sullo stile di vita è risultato clinicamente più utile del trattamento farmacologico, che, a sua volta, si è dimostrato più efficace del placebo. I risultati dello studio evidenziano ancora una volta i benefici tangibili che possono essere conseguiti con comportamenti adeguati, quali la riduzione di peso e l’attività fisica. Tali comportamenti possono risultare più efficaci dei farmaci.

1. Toumilehto j et al. Prevention of type 2 diabetes mellitus by changes in lifestyle among subjects with impaired glucose tollerance. N Engl j Med 2001 ;344: 1343-50.


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