1

Agosto

2022

Disturbi del comportamento alimentare

Man at the psychotherapist

 

I DCA quindi, pur coinvolgendo il trinomio cibo-peso-corpo, non riguardano l’apparenza o l’alimentazione, ma sono sintomi di una sofferenza più profonda.

La Gestione Multidisciplinare del Disturbo Alimentare

La terapia ambulatoriale con un team multidisciplinare rappresenta il trattamento d’elezione per la cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare.

L’importanza di considerare gli aspetti BIOLOGICI, PSICOLOGICI e SOCIALI di ogni particolare condizione rende necessario l’intervento integrato di diversi professionisti: medico nutrizionista, psichiatra, psicologo-psicoterapeuta e dietista.

L’intervento del singolo professionista infatti non può essere la risposta adeguata per la cura di questi disturbi: le numerose competenze richieste, afferenti a diverse specializzazioni, infatti, non possono essere concentrate in un solo terapeuta.

L’équipe multidisciplinare e multiprofessionale, presente nel nostro Centro, collabora e lavora nella stessa struttura per avere il modo di confrontarsi ogni qualvolta sia necessario sull’andamento della terapia e sull’eventuale ridefinizione del progetto.

L’équipe è guidata da un team-leader che coordina  le varie figure professionali. Ad ogni paziente inoltre è affiancato un case-manager che nel rispetto della valutazione diagnostica, lo indirizza nei percorsi terapeutici concordati con l’intera equipe e valuta periodicamente i risultati del trattamento.

 

Modello Biopsicosocialenella cura del Disturbo Alimentare

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono patologie caratterizzate da un distorto rapporto con il cibo e con il peso, che ha come conseguenza un ampio ventaglio di condizioni psicologiche, fisiche e sociali disfunzionali.

Nonostante questi disturbi abbiano a che fare con il cibo e corpo, non sempre si rendono evidenti con un peso eccessivamente alto o basso, ma comprendono tutti gli intermedi di peso e di disagio tra gli estremi di anoressia e obesità.

Anche dietro ad un corpo apparentemente sano può nascondersi un circolo vizioso di abitudini dannose e gravi: non si deve pensare di prendere in considerazione il disagio solo quando questo si rende evidente agli occhi dei più.

I DCA quindi, pur coinvolgendo il trinomio cibo-peso-corpo, non riguardano l’apparenza o l’alimentazione, ma sono sintomi di una sofferenza più profonda.

Cibo e corpo diventano gli strumenti per far fronte a questa sofferenza. Inizialmente la persona ha l’illusione di poter gestire la situazione ma ben presto è il disturbo alimentare a prendere il controllo delle azioni e dei pensieri che diventano ossessivi e totalizzanti.

La persona finisce per identificarsi con la propria malattia.

Il modello biopsicosociale (Engel, 1977) è una strategia di approccio alla persona di centrale importanza nella cura di diversi disturbi, tra cui anche i DCA. Questo modello pone la persona al centro di un ampio sistema influenzato da molteplici variabili, di cui i professionisti devono preoccuparsi ed occuparsi. L’attenzione quindi deve essere rivolta a tre macrocategorie:

–    Aspetti medici, funzionali e organici (BIO)
–    Aspetti psicologici (PSICO)
–    Aspetti sociali e familiari (SOCIALE)

 

Tutti questi aspetti, insieme, sono coinvolti nello sviluppo, nell’evoluzione e nel mantenimento della malattia. La terapia proposta pertanto  prevede la presa in carico del “sistema familiare” .

 

 

 

 

 

 

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