27

Dicembre

2017

Sindrome dell’intestino irritabile (IBS): che fare?

La cura

L’approccio terapeutico può essere farmacologico e/o non farmacologico , questo dipende dalla severità dei sintomi, tuttavia è necessario istruire i pazienti sulla cronicità dei sintomi e sulla storia naturale della patologia caratterizzata da periodi di recrudescenza e remissione; i pazienti vanno rassicurati sulla natura benigna della patologia e anche del fatto che nonostante non ci siano alterazioni organiche oggettive i sintomi sono reali come sono reali i disagi e le sofferenze riferiti .

L’approccio farmacologico prevede lassativi e fibre in caso di SII con alvo stitico, antidiarroici come la loperamide per rallentare il transito intestinale e migliorare l’assorbimento di acqua ed elettroliti in pazienti con diarrea, antispastici quali agenti antimuscarinici e bloccanti i canali del calcio per ridurre le risposte contrattili della muscolatura liscia a stimoli stressanti o postprandiali, antidepressivi triciclici, antibiotici non assorbibili e probiotici per modulare le risposte locali e sistemiche del SI, antiinfiammatori, modulatori serotoninergici quali gli agonisti recettoriali della serotonina per pazienti con SII con alvo stitico e attivatori dei canali del cloro che favoriscono la secrezione intestinale di acqua accelerando il transito colico e migliorando la funzionalità intestinale sempre per pazienti con SII ed alvo stitico.

Per quanto riguarda i consigli relativi allo stile di vita le informazioni dovrebbero vertere sull’importanza del self menagement  e quindi incoraggiare i pazienti ad un’attività fisica regolare , a ritagliarsi dei momenti di relax e circa l’alimentazione la parola chiave per l’efficacia terapeutica è la personalizzazione dell’approccio terapeutico: è di frequente riscontro un’esacerbazione dei sintomi dopo l’assunzione di certi alimenti ,pertanto sarebbe utile chiedere al paziente la compilazione di un diario alimentare per circa 2-3 settimane riportando tutti i momenti in cui sono comparsi i sintomi o si sono aggravati e tutti gli episodi di stress emotivo.

Comportamenti raccomandati:

  • Assumere pasti regolari, 3 pasti principali più due/tre spuntini dedicandovi un tempo adeguato;
  • Evitare di saltare i pasti o fare lunghe pause tra un pasto e l’altro;
  • Bere almeno 8 bicchieri di liquidi al giorno ,  tra acqua e altre bevande non contenenti caffeina;
  • Limitare il consumo di te e caffè a 3 tazze al giorno;
  • Ridurre l’assunzione di alcol e bevande gassate;
  • Limitare gli alimenti ad alto contenuto di fibra insolubile (farina integrale, farina o pane ad alto contenuto di fibre , crusca, cereali integrali, riso integrale) in quanto possono esacerbare la sintomatologia dolorosa addominale;
  • Ridurre l’assunzione di amido resistente che resiste alla digestione del piccolo intestino e raggiunge intatto il colon ( alimenti preconfezionati, precotti, orzo, patate cotte, banane poco mature, pane pasta e riso cotti e poi lasciati raffreddare);
  • Limitare la frutta fresca a 3 porzioni al giorno;
  • In caso di diarrea evitare il sorbitolo presente in gomme da masticare, bevande senza zucchero e prodotti dimagranti;
  • In caso di gonfiore e meteorismo assumere avena e semi di lino ( almeno un cucchiaio al giorno);
  • Per pazienti con alvo stitico e non,  regolare l’assunzione di fibra incrementandola gradualmente preferendo la fibra solubile; accompagnando sempre ad un’adeguata idratazione ed un’attività fisica regolare.Un ulteriore approccio di tipo alimentare è la dieta a basso contenuto di Fodmaps. Si tratta di molecole quali oligosaccaridi, disaccaridi ,monosaccaridi fermentabili e polioli che in soggetti predisposti creano disturbi intestinali compatibili con la SII;

I carboidrati incriminati sono lattosio, fruttosio, fruttani, galattani e polialcoli; questo tipo di molecole vengono scarsamente assorbite e non digerite per poi essere fermentate a livello colico : si tratta di una condizione di malassorbimento.

Il ridotto assorbimento può essere dovuto ai lenti meccanismi di trasporto attraverso l’epitelio intestinale (fruttosio) ,alla ridotta attività delle idrolasi sull’orletto a spazzola(lattosio), alla mancanza delle idrolasi(fruttani e galattani) e alle discrete dimensioni delle molecole che non riescono a passare per diffusione semplice (polialcoli) . Cosi lattosio, fruttosio, fos ,galattani e polialcoli non vengono assorbiti e provocano accumulo di gas ,metorismo ,distensione addominale, dolore e  diarrea.

La dieta a basso contenuto di Fodmaps prevede la contemporanea restrizione di tutti gli alimenti che possono creare problemi ai pazienti con SII ed uno studio pubblicato nel 2014 (Diet low in Fodmaps reduces symptons of IBS.Gastroenterology 2014;146:67-75) ha messo in evidenza come la sintomatologia percepita dal paziente abbia presentato un miglioramento dopo un periodo di 21 giorni a regime low-FODMAP.

Le fonti:

Linee guida per la gestione della sindrome dell’intestino irritabile negli adulti. Antonino Cartabellotta, Anna Linda Patti , Franco Berti.