29

Marzo

2018

I bambini i più a rischio obesità, il rimedio non è la dieta fai da te – Il Mestre

Riportiamo di seguito il testo integrale di un articolo del quotidiano di cronaca “Il Mestre” incentrato sul tema dell’obesità infantile e realizzato in occasione di un intervista al dott. Luigi Oliva

Elisa Marcon intervista il Dott. Luigi Oliva – dietologo- direttore del Centro per la cura dell’Obesità di Mestre Venezia- Centro di riferimento Nazionale.

Oliva: «Alla base del problema componenti genetiche ma anche scarsa attività fisica»

A Venezia il problema dell’obesità colpisce soprattutto i bambini. Secondo un’indagine della Regione infatti i minori che soffrono di questo disturbo sono circa il 7% della popolazione lagunare, una percentuale che conferma le medie regionali che vedono in Veneto il più alto tasso di obesità infantile d’Italia. «Le cause dell’obesità nei bambini – spiega il dottor Luigi Oliva, coordinatore dello studio specialistico di prevenzione e cura dell’obesità e disturbi alimentari di Mestre – sono soprattutto dovute alla composizione genetica famigliare, ma anche alla scarsa attività fisica. I bimbi infatti si muovono decisamente meno rispetto al passato» .

Per quanto riguarda gli adulti invece, nel nord-est sembrano essere soprattutto gli uomini a soffrire di questo problema: secondo i dati Istat la percentuale maschile sovrappeso è infatti pari al 42,8% mentre gli obesi sono il 10%, contro la percentuale rosa che arriva solo al 24% di donne sovrappeso e all’ 8,9% di obese. «Nel mio studio a Mestre – spiega il dottor Oliva – ci sono tanti uomini quante donne, diciamo un 50 e 50. La situazione è molto diversa rispetto dieci anni fa, perché oggi l’uomo non si sente più a disagio nell’affrontare questo problema». Nell’ultimo decennio, oltre ad essere aumentato il numero di obesi, è anche aumentata la consapevolezza di questa malattia «Stranamente però molte persone si rivolgono a strutture non mediche – continua lo specialista – che possono essere il centro estetico, oppure semplicemente delle riviste che promettono risultati miracolosi. Spesso si rivolgono agli specialisti solo dopo numerosi fallimenti». Ma le cure più efficaci sembrano non essere le semplici diete dimagranti «Per risolvere un problema di questo genere non basta una dieta – commenta Luigi Oliva – che spesso causa spiacevoli effetti Yoyo (una drastica diminuzione di peso durante il regime ipocalorico, e poi un riacquisto dei chili persi al suo termine). È invece necessaria una vera e propria rieducazione alimentare, che insegni alle persone uno stile di vita sano».

Ma quando il semplice sovrappeso diventa obesità? Il parametro più usato per definire il problema è l’indice di massa corporea, che si calcola dividendo il peso della persona per la sua altezza; quando questo è superiore a 30 allora si può parlare di obesità. «Il problema rimane comunque molto vasto – aggiunge il dottore – infatti buona parte degli obesi hanno un disturbo alimentare di tipo compulsivo che provoca degli improvvisi attacchi di fame – e conclude – questo tipo di obesità non può essere curata attraverso una dieta, ma con una cura di tipo psico comportamentale».

Al centro specializzato di Mestre però non si rivolgono semplicemente le persone in forte sovrappeso: «Proprio grazie ad una maggiore consapevolezza del problema – conclude Luigi Oliva – abbiamo molte richieste di educazione alimentare anche da parte di chi è poco sovrappeso. Un’attenzione importante che può aiutare nella prevenzione del problema».

La terapia

Una riabilitazione nutrizionale e motoria. È questa una delle terapie proposte dalla clinica specializzata in prevenzione e cura di obesità e disturbi alimentari di Mestre. «Ai nostri pazienti offriamo un programma nutrizionale – spiega il dottor Oliva – per la modifica del comportamento alimentare, dell’attività motoria e del peso corporeo ». Una iniziativa unica in Italia che il centro offre da circa due anni con risultati positivi. «Proponiamo dapprima una riabilitazione nutrizionale – spiega lo specialista – per contrastare delle convinzioni alimentari spesso sbagliate. Successivamente interveniamo con una riabilitazione motoria – continua Luigi Oliva – diamo cioè alle persone un sensore da mettere al braccio, in grado di monitorare l’attività fisica del soggetto, quanto si muove e anche quante calorie brucia».

Alla clinica mestrina, anche grazie a questo tipo di terapia arrivano persone da tutta Italia.