Ciò che pensiamo e le emozioni che proviamo influiscono sempre sul nostro corpo e sui tempi e i modi di recupero da un disturbo, o sul successo di una terapia. Per questo anche nell'approccio a una dieta dimagrante è importante adottare un pensiero favorevole a un nuovo approccio positivo al cambiamento.
Possiamo elencare alcuni “pensieri negativi” che tipicamente allontanano da un approccio corretto al percorso dietologico che vanno accantonati per far spazio a “pensieri positivi”, che al contrario lo sostengono e lo incoraggiano.
È sbagliato pensarla così:
- la presunzione di sapere ’come fare’ è la maggiore causa di fallimento
- per dimagrire bisogna fare la fame salto i pasti cosi dimagrisco prima
- la pasta e il pane fanno ingrassare
- sto a dieta quindi non posso assolutamente trasgredire
- il mio metabolismo non funziona bene
- solo i farmaci mi possono far dimagrire
- da domani mi metto a dieta intanto mangio
- per dimagrire debbo per sempre rinunciare ai miei cibi preferiti
- la dieta mette tristezza
- mi sento in colpa se trasgredisce
- è inutile dimagrire tanto poi ingrasso.
È corretto pensarla così:
- evito la rigidità
- controllo alimentare significa dieta come regola che prevede ed è potenziata dalla trasgressione
- il tempo è il migliore alleato
- controllo non tanto il tipo di cibo ma il metodo di cottura che non preveda l’aggiunta di grassi di condimento
- meglio una porzione abbondante di pasta senza condimenti che metà porzione condita abbondantemente
- la colazione è un pasto principale
- non salto i pasti altrimenti la fame mi fa perdere il controllo
- ho la certezza di perdere peso se rinvesto nel lungo periodo
- solo modificando il mio modo di “pensare dietologico” posso mantenere i chili persi
- se mi trovo a lottare con la bilancia debbo mettere in discussione le mie convinzioni dietologiche.